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Pensavo: ma è giusto che si possa spalare tonnelate di guano (sostituire con volgarita’ a piacimento) su centinaia di persone solo perché si riesce a farsi pubblicare un libro, magari sull’entusiasmo del filone critico stile “La casta”?

Pensavo. E mi son risposta: “No, non è giusto”.

Non è giusto perché è troppo facile. Scrivere centinaia di stronzate che anche un bambino potrebbe verificare come sbagliate facendo una ricerca su internet, e poi vendere “Il partito dei padroni” a 17,60 euro a copia.

Ma non solo. Accompagnare il lancio con telefonate ai personaggi citati (gran parte in modo inopportuno) per – chissà – far leva sul loro ego e sperare di venderne una copia in più.

E farla franca. Perché come fare a far sapere a quegli sprovveduti (in senso buono) che dovessero leggere quella porcata di libro, magari convinti che quanto vi è scritto corrisponda al vero, che in realta’ QUEL LIBRO E’ UNA REALE ACCOZZAGLIA DI STRONZATE NON VERIFICATE ED ALTRETTANTO INVENTATE.

Sia chiaro, non parlo dei commenti dell’autore, ognuno ha diritto, in democrazia, di pensare quello che vuole. Ma i fatti citati, i numeri, i nomi addirittura, sono palesemente buttati li’, senza un briciolo di controllo, di attenzione, di studio. Niente. Solo a costruir pagine di nulla.

Schifo. Puro schifo.

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